quando il "diverso" è molto diverso: Giovanni da Verrazzano, Amerigo Vespucci e Juan Diaz de Solis si imbattono nei cannibali


Giovanni da Verrazzano (1485-1528), il navigatore fiorentino che aveva esplorato le coste dell’America del Nord alla ricerca di un passaggio settentrionale verso il Catai e le Indie, trovó il suo tragico destino nelle Antille, dove lo aveva portato la sua ultima spedizione. Lasciata la nave al largo di un’isola, forse Guadalupe, si avvicinó con una scialuppa alla riva sulla quale era un gruppo di indigeni Karib che credeva amichevoli. Ansioso di incontrarli si getta a nuoto e raggiunge da solo la riva, dove viene ucciso, fatto a pezzi cucinato e mangiato sotto gli occhi dei compagni della scialuppa.


Karib

Vespucci (1504) riferisce che nel suo terzo viaggio (1501-1502), nella zona del Cabo São Roque (attualmente nello stato del Rio Grande del Nord, in prossimitá della capitale Natal), tentano di contattare, senza successo gli indigeni che si mantengono lontani per diffidenza; infine, dopo alcuni giorni di tentativi infruttuosi, mandano a terra un robusto marinaio. Un gruppo di donne native si avvicina e lo circonda dimostrando grande curiosità; nel frattempo una donna scende da una collina, arriva dietro a lui e lo abbatte con una mazza. Il corpo del malcapitato viene trascinato dalle donne sulla collina, arrostito e mangiato sotto gli occhi di Vespucci e dei marinai che osservavano dalla nave.


Il navigatore Juan Diaz de Solis nel 1516, mentre esplora le rive del Rio de la Plata, invitato a scendere a terra da un gruppo di nativi, accetta di incontrarli con l’intenzione di catturarne uno da portare in Spagna. I nativi hanno però altrettanto recondite intenzioni e Solis e i marinai che lo accompagnano vengono uccisi a colpi di mazza, fatti a pezzi e mangiati in un luogo in vista degli equipaggi delle navi spagnole, ma fuori della loro portata.